Le diete chetogeniche, anche internazionalmente indicate con la sigla VLCKD (Very Low Calories Ketogenic Diet), sono ormai da anni praticate in tutto il mondo e non solo allo scopo di ottenere un dimagramento.
Infatti, le VLCKD, costituiscono una dietoterapia nel sovrappeso e nell’obesità, ma anche in tante altre patologie, metaboliche e non. Diabete Mellito di tipo II, Sindrome Metabolica, Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), Infertilità sia maschile che femminile, acne nei maschi, cefalee resistenti ai farmaci, epilessie resistenti ai farmaci ed altre sono in fase sperimentale con risultati molto promettenti.
Queste diete, che qualcuno definisce iperproteiche, sono NORMOPROTEICHE e si basano sulla riduzione, al di sotto di 50 g/die di carboidrati. A questo dosaggio il glucosio non è più sufficiente a fare da “carburante” per gli organi nobili del nostro corpo che si vede costretto a ricorrere ad un carburante alternativo che è rappresentato dai corpi chetonici.
I copri chetonici si formano dalla lipolisi, ossia dallo scioglimento dei grassi, preservando la massa magra (cosa che non avviene con le altre diete ipocaloriche).
Per questo motivo, il dimagramento che si ottiene con queste diete è “sano”, proprio perché si perde massa grassa, preservando la massa magra (muscoli ed ossa).
Ricapitolando, i vantaggi delle VLCKD, rispetto alle diete tradizionali, sono:
1) Perdita di grasso e non di muscoli e ossa
2) Mantenimento della cute senza effetto “pelle in eccesso” e formazione di smagliature
3) Dimagramento mirato alle zone che lo necessitano
4) Assenza di fame (dovuta al fatto che il cervello ha il suo carburante e non invia, pertanto, segnali di fame)
5) Perdita di peso veloce
6) Facilità a restare a dieta
7) Miglioramento dei parametri metabolici.
Naturalmente ci sono delle persone in cui le VLCKD sono controindicate e sono:
1) Bambini in fase di accrescimento
2) Gravidanza e allattamento
3) Gravi aritmie
4) Insufficienza renale grave (oltre lo stadio 1)
5) Insufficienza epatica grave
6) Malattie psichiatriche
7) Neoplasie in fase attiva
8) Diabete mellito di tipo I
Tutti gli altri casi, devo essere valutati caso per caso, anche per scegliere il protocollo più adatto.
E’ bene sottolineare che, questo tipo di dieta dev’essere prescritta da un medico o da un nutrizionista esperto e non si adatta assolutamente al “fai da te”.